Ristrutturazione dei Debiti: Quando il Consumatore Non Ha Colpa Grave
Nel caso deciso dal Tribunale di Roma il 30 maggio 2025, è stato chiarito un punto importante riguardo alla ristrutturazione dei debiti per i consumatori. Per accedere a questa procedura, non è necessario che il debitore abbia agito con la massima prudenza secondo criteri assoluti, ma basta dimostrare che non ha tenuto un comportamento volontariamente irresponsabile o gravemente imprudente. La valutazione della “colpa grave” deve quindi considerare la minima diligenza, tenendo conto della situazione personale e delle circostanze in cui sono stati contratti i debiti.
Inoltre, il finanziatore ha l’obbligo di verificare attentamente il merito creditizio del consumatore, raccogliendo informazioni affidabili e indipendenti, come previsto dall’articolo 124-bis del Testo Unico Bancario. Non si può attribuire automaticamente al consumatore la responsabilità per eventuali errori o incongruenze nelle dichiarazioni standard, soprattutto se queste sono compilate da intermediari. In assenza di un controllo adeguato da parte del finanziatore, una semplice dichiarazione non verificata del consumatore non può essere considerata come “colpa grave” che impedisca l’accesso alla procedura di ristrutturazione.
Questa decisione sottolinea l’importanza di un equilibrio tra responsabilità del debitore e doveri del finanziatore, garantendo un approccio più giusto nel trattamento del sovraindebitamento.
