Concordato Minore e Continuità Aziendale: La Rilevanza della Genesi del Sovraindebitamento

Un’importante sentenza della Corte di Cassazione (n. 2963/2024, del 27 novembre) fa chiarezza su un
tema cruciale: la valutazione della continuità aziendale in caso di concordato minore. La corte ribadisce
che la proposta di concordato in continuità aziendale è inammissibile se non supportata da un’analisi
dettagliata dei costi e ricavi derivanti dal piano quinquennale, che consenta di valutare la sua sostenibilità.
Nel caso esaminato, una s.a.s. che aveva accumulato principalmente debiti tributari ha tentato di proporre
un piano in continuità aziendale, ma senza fornire alcuna evidenza di un’analisi rigorosa sulle prospettive
economiche dell’impresa. In particolare, è mancata la specifica attestazione del gestore che avrebbe
dovuto certificare la fattibilità economica del piano, sostituendosi al giudizio del tribunale e garantendo
un’informazione trasparente ai creditori.
Il comportamento del debitore ha una forte incidenza sulla valutazione della fattibilità del piano. Come
stabilito dalla Cassazione, le cause che hanno condotto al sovraindebitamento sono determinanti nel
giudizio circa l’affidabilità del proponente. Nel caso in esame, la ricorrente non solo ha scelto di
continuare l’attività nonostante il grave dissesto, ma ha anche dimostrato carenza di diligenza nella
gestione dell’impresa, compromettendo ulteriormente la possibilità di risollevare l’attività.
Non basta un piano di concordato per evitare il fallimento; occorre che il piano sia sostenibile, chiaro e
sostenuto da un’analisi realistica della situazione economica e gestionale dell’impresa.