Il piano del consumatore può durare più di cinque anni.
Il Tribunale di Brindisi, con sentenza del 2 aprile 2025, ha confermato che il piano di ristrutturazione del consumatore può superare i cinque anni, se non ci sono specifici divieti normativi. La durata del piano deve essere compatibile con le capacità reddituali del debitore e le sue aspettative di vita, consentendo una soluzione flessibile e personalizzata.
Questa evoluzione normativa consente al consumatore di ottenere un risanamento più adatto alla propria situazione, senza l’obbligo di dimostrare dolo o negligenza grave, ma solo l’assenza di condotte fraudolente. Un piano che rispetti queste condizioni può essere omologato anche se il debito non è stato causato da malafede.
Nel caso in questione, il piano proposto dal debitore prevedeva il pagamento di 51.000€ su un debito di 119.000€, risultando più vantaggioso rispetto alla liquidazione del patrimonio, e per questo è stato approvato dal Tribunale.
La sentenza sottolinea l’importanza di un equilibrio tra le esigenze del debitore e dei creditori, con l’obiettivo di permettere al consumatore di superare la crisi economica e tornare attivo nel mercato.
Il Tribunale ha disposto che l’Organismo di Composizione della Crisi monitori il rispetto del piano da parte del debitore, garantendo la corretta esecuzione.