La Moratoria nel Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore: Opportunità e Equilibri
Con il “Correttivo Ter” è stata introdotta una moratoria di massimo due anni per i debiti garantiti da privilegio, pegno o ipoteca (art. 67, comma 4). L’introduzione di un periodo di moratoria così significativo rappresenta una risorsa importante per i consumatori in difficoltà, offrendo loro uno spazio temporale per riorganizzare le proprie finanze senza l’immediata pressione dei creditori privilegiati. La moratoria, tuttavia, non è priva di costi: durante il periodo di sospensione, il pagamento degli interessi al tasso legale è comunque dovuto, bilanciando così la tutela del consumatore con il diritto dei creditori che mantengono la sicurezza di una remunerazione, garantita dagli interessi legali anche nel caso di dilazione del pagamento, preservando così una prospettiva di soddisfazione, seppure dilazionata.
Esiste però un acceso dibattito sulla possibilità di estendere la moratoria oltre il limite dei due anni. La giurisprudenza, con pronunce come Cass. Sez. I, n. 17834/2019 e Cass. Sez. I, n. 576/2024, ammette in alcuni casi deroghe al limite, purché i creditori possano esprimere le proprie osservazioni e il giudice valuti la convenienza economica del piano rispetto all’alternativa liquidatoria. Questo approccio permette ai giudici di adattare le soluzioni alle circostanze specifiche, garantendo un equilibrio tra le esigenze del debitore e i diritti dei creditori.